STEFANO GUIDO CANTALUPPI

STEFANO GUIDO CANTALUPPI
STEFANO GUIDO CANTALUPPI - POLITICO VERDI LIBERALI TICINO - DELEGATO AL CONSIGLIO NAZIONALE PVL BERNA - MEMBRO DEL COMITATO DI DIREZIONE DEI VERDI LIBERALI TICINO

giovedì 22 agosto 2019

Il Nostro Obbiettivo un Alimentazione Sostenibile


Entro il 2050, la popolazione mondiale raggiungerà i 9 miliardi con tale crescita aumenterà anche il fabbisogno alimentare.
I paesi più sviluppati del pianeta consumano più cibo di quanto necessitano e molti tipi di alimentazione sono ricchi di prodotti alimentari di origine animale che incidono negativamente sull’ambiente.
Al fine di garantire cibo a sufficienza per le generazioni future e al tempo stesso ridurre al minimo l’impatto ambientale, è necessario passare a produzioni alimentari più sostenibili e cambiare le nostre abitudini.
L’alimentazione sostenibile è quella che ha un ridotto impatto ambientale e al tempo stesso soddisfa le linee guida nutrizionali, è economica, accessibile e culturalmente accettabile
Il raggiungimento di una produzione alimentare sostenibile e la riduzione dello speco alimentare sono sfide globali importanti che possono aiutare ad affrontare la crescente domanda alimentare e a produrre alimenti sostenibili e al tempo stesso nutrienti a sufficienza per tutti.
Il sistema attuale di produzione alimentare è una delle principali cause del danno ambientale, compreso il cambiamento climatico e l’impoverimento delle risorse naturali, l’agricoltura da sola è responsabile per il 30% dell’emissione di gas serra provocata dall’uomo e per il 70% dello sfruttamento delle risorse idriche, e rappresenta la causa primaria della deforestazione, della ridestinazione d’uso del terreni, della perdita di biodiversità, dell’inquinamento idrico e del consumo di acqua, ad essa si aggiungono altre attività legate alla produzione e al consumo alimentare come l’allevamento, il trasporto, l’imballaggio e confezionamento agroalimentare, anch’esse dal pesante impatto ambientale.
Le misure che ognuno di noi può adottare per un’alimentazione sana e sostenibile sono consumare meno cibo, sprecarne di meno e ridurre il consumo di prodotti alimentari di origine animale, optando per alternative di origine vegetale, un minor apporto energetico, soprattutto in Paesi ad alto consumo alimentare, può salvaguardare sia la nostra salute che quella dell’ambiente, in Europa, si stima che ogni giorno si buttano via 88 milioni di tonnellate di cibo. La quantità maggiore di spreco alimentare, circa il 53% in Europa, è però quello domestico.
La produzione alimentare che deve supplire allo spreco rappresenta un inutile impiego delle risorse agrarie e idriche, di manodopera e di energia e contribuisce all’emissione di gas serra Se lo spreco alimentare fosse un Paese, esso sarebbe il terzo più grande produttore di CO2, dopo USA e Cina, in generale, la produzione di alimenti di origine animale richiede un maggior dispendio di risorse rispetto a quelle necessarie per i prodotti di origine vegetale e ha un maggiore impatto ambientale
I prodotti alimentari di origine animale incidono in maniera diversa sull’ambiente, ad esempio la produzione di 1 Kg di carne rossa causa un’emissione di CO2 sette volte maggiore rispetto alla stessa quantità di carne di pollo.
Gli insetti, che rappresentano una risorsa alimentare molto diffusa fuori Europa, stanno emergendo come fonte di proteine e la loro produzione potrebbe causare meno emissioni di gas serra e utilizzare minori risorse rispetto alle produzioni tradizionali di origine animale per un simile apporto proteico.
Scegliere prodotti alimentari di origine animale più sostenibili come il pollame, il pesce pescato con metodi sostenibili o gli insetti e ridurre il consumo di carne rossa, latticini e uova in generale, inserendo nell’alimentazione un maggior apporto di prodotti di origine vegetale come frutta, verdura, cereali e legumi, rappresenta un passo significativo verso un’alimentazione più sostenibile.
Il consumo di alimenti di origine vegetale è inoltre associato ad un minor rischio di ipertensione, ictus, diabete di tipo 2 e certe forme di cancro.
La diversificazione alimentare è importante perché alcuni nutrienti, fra cui le proteine e gli amminoacidi essenziali, si trovano in quantità minori in prodotti di origine vegetale rispetto a carne o pesce.
Un’alimentazione sostenibile può comportare un esercizio di equilibrio e compensazione. Ad esempio, optare per alimenti prodotti localmente può sembrare una scelta sostenibile, ma è così solo se sono di stagione, in quanto l’energia necessaria a coltivare frutta e verdura nelle serre durante l’inverno è molto più ingente rispetto a quella impiegata nel loro trasporto dai Paesi caldi.
Similmente, i benefici ambientali e quelli per la nostra salute non vanno necessariamente di pari passo. Ad esempio, il fatto che il consumo di pesce, soprattutto grazie al suo contenuto di omega-3, fa bene alla salute è ben accertato, ma l’eccessiva attività di pesca e il conseguente impoverimento delle risorse ittiche è un problema ormai assodato e se tutti aumentiamo il consumo di pesce secondo quanto consigliato dalle linee guida nutrizionali, la situazione potrebbe addirittura peggiorare. La ricerca sta sviluppando la produzione di semi oleosi a maggiore contenuto di omega-3 e il pollo arricchito con omega-3 è già disponibile nei supermercati. Questi prodotti alimentari innovativi possono aiutarci a soddisfare i nostri bisogni nutrizionali senza incidere sulla vita marina. Inoltre, tutti dovremmo optare per il pesce che riporta l’etichetta con la dicitura ‘proveniente da pesca sostenibile’.
A prescindere dal tipo di approccio scelto verso un’alimentazione sostenibile, i cambiamenti devono essere realistici. Anche i piccoli passi, se considerati su scala globale, possono avere un enorme effetto sulla riduzione dell’impatto ambientale causato dal consumo alimentare, optare per la carne di maiale, pollame o insetti anziché la carne rossa per ottenere un minore impatto ambientale e scegliere pesce e frutti di mare pescati in modo sostenibile significa adottare semplici misure nelle nostre abitudini alimentari che fanno però la differenza sull’impatto ambientale di tutto il pianeta.



Quali strategie dovrebbe adottare una società per diventare più sostenibile


La rapida urbanizzazione, sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo, ha portato con sé nuove sfide per le autorità locali, nazionali e regionali coinvolte, per esempio, nella distribuzione delle persone e delle risorse e nell’utilizzo dei territori.
L'urbanizzazione è un fenomeno che porta con sé numerosi impatti, si stima che entro il 2030 il 60% dell’intera popolazione mondiale vivrà in aree urbane e che il 95% dell’espansione urbana avrà luogo nei paesi in via di sviluppo, le città occupano soltanto il 3% della Terra ma totalizzano il 60-80% del consumo energetico e il 75% delle emissioni di CO2.
Questi dati portano facilmente a comprendere che la rapida urbanizzazione esercita forti pressioni sulla fornitura di acqua potabile, fognature, l’ambiente vivibile, sanità pubblica e molti altri aspetti.
Al contempo, l’alta densità delle città può portare a miglioramenti in termini di efficienza ed innovazione tecnologica, riducendo l’uso delle risorse e dell’energia.
La rapida urbanizzazione, sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo, implica nuove sfide per le autorità coinvolte, ad esempio, nella distribuzione spaziale di persone e di risorse e nell’utilizzo dei territori, la nostra politica
 aiuterà le comunità ad attuare una strategia di sviluppo sostenibile che tenga in considerazione il contesto economico, sociale e ambientale, aiutando le comunità a mettere in atto un piano di sviluppo sostenibile con tutte le parti coinvolte, portare a miglioramenti in termini di efficienza ed innovazione tecnologica, riducendo l’uso delle risorse e dell’energia
L’obiettivo è quello di riunire intorno a un tavolo il più largo numero possibile di istituzioni, imprese e persone al fine di discutere insieme come sviluppare una strategia di sviluppo sostenibile per una comunità
Stabilendo i passi che una comunità deve compiere per diventare pro-attive e   raggiungere i propri obiettivi di sviluppo sostenibile, creando un piano d’azione.
Il processo di cambiamento permetterà di:
-generare e costruire il consenso sullo sviluppo sostenibile all’interno delle comunità
-migliorare la sostenibilità e le strategie, i programmi e i piani sviluppati sotto la responsabilità delle comunità e sul territorio
-migliorare l’ambiente locale, creando dei contesti sociali più favorevoli ai cittadini e costruire una comunità che possa prevenire al meglio e adattarsi ai disastri naturali, alle crisi economiche e ai cambiamenti climatici.
La collettività è il trampolino verso lo sviluppo sostenibile della società nel suo insieme attraverso un dialogo costruttivo per arrivare a soluzioni più sostenibili

NOI PER IL CLIMA


giovedì 15 agosto 2019

CANDIDATI PLV PER IL CONSIGLIO NAZIONALE


PRESENTATI I CANDIDATI VERDI LIBERALI  AL CONSIGLIO NAZIONALE 2019

Il progetto politico per una svizzera di centro, innovativa e a difesa dell'ambiente, riparte con le elezioni al Consiglio nazionale del 20 Ottobre, il nostro impegno sarà ancora maggiore.
La nostra squadra :
Stefano Guido Cantaluppi 
Stefano Pesce 
Laura Fischer 
Piotr Nikiforof 
Vittoria Arnaboldi 
Massimo Mobiglia 
Emanuele Mobiglia 
Francesca Martinez


ELEZIONI CONSIGLIO NAZIONALE 2019


Articolo CDT